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Progetti > Il 24 luglio al Polo dell'Accoglienza di Vizzini si festeggia il primo anno di attività del progetto Iris con l'istituzione di una cooperativa composta da ospiti del centro
23/07/2013
COMUNICATO STAMPA
PROGETTO IRIS A VIZZINI, LA COMUNITÁ DI ACCOGLIENZA FESTEGGIA IL PRIMO ANNO DI ATTIVITÁ CON L’ISTITUZIONE DI UNA COOPERATIVA COMPOSTA DA OSPITI DEL CENTRO
Gli immigrati al servizio della comunità locale, domani la costituzione della cooperativa
È prevista per domani alle ore 11 a Vizzini nel Polo dell’Accoglienza di contrada Albanicchi, la chiusura del primo modulo del progetto Iris avviato lo scorso settembre grazie al Fondo Europeo per i rifugiati, che si occupa di interventi di riabilitazione e integrazione socio-economica per 15 rifugiati politici e richiedenti protezione internazionale afferenti alle categorie considerate “vulnerabili”(disabili fisici e mentali, vittime di tortura e violenza).
Il progetto, che vedrà conclusione nel giugno del 2014, si colloca all’interno delle iniziative proposte dal Patto Territoriale dell’Economia Sociale del Calatino, prevedendo il finanziamento da parte del Ministero dell’Interno con il coofinanziamento del Consorzio Sol.Calatino e del comune di Vizzini.
Gli obiettivi progettuali quali i servizi di accoglienza, alloggio, vitto, riabilitativi, uniti ai servizi erogati quali assistenza socio-sanitaria, orientamento legale, mediazione linguistica e orientamento al lavoro, con l’attivazione di diversi laboratori professionali, hanno portato buoni frutti perché gli ospiti del centro saranno parte integrante di una cooperativa, che si costituirà domani, in occasione del momento celebrativo di conclusione del primo modulo, e che si occuperà di erogare servizi proprio per gli immigrati.
Una tappa importante di integrazione lavorativa ma con un orientamento che rappresenta un progetto d’avanguardia: gli immigrati al servizio della comunità locale.
«Ad un anno dall’attivazione del progetto Iris posso affermare che i servizi di accoglienza e di integrazione per le categorie vulnerabili all’interno del centro hanno portato a un miglioramento nella gestione del fenomeno migratorio attraverso una ottimizzazione di accesso ai servizi di cittadinanza, una maggiore tutela dei diritti fondamentali del cittadino, lo sviluppo dell’autonomia necessaria all’inserimento nel contesto sociale, l’aumento degli scambi interculturali, una adeguata formazione professionale che ha comportato un reale accesso al mercato del lavoro con la costituzione della cooperativa di cui fanno parte alcuni ospiti del centro» ha sottolineato Paolo Ragusa, presidente del Consorzio Sol.Calatino, capofila del Patto Territoriale dell’Economia Sociale del Calatino.Comunicato stampa e articolo in allegato.